Solo un’indecisa cronica come me potrebbe prenotare due abiti da sposa.

 

Sono una persona estremamente indecisa, quando si tratta di fare acquisti poi lo sono ancor di più. Scelgo un capo, lo provo e mi piace. Mi accingo alla cassa, poi ci ripenso e cambio taglia. Lo prendo più piccolo, poi più grande, poi lo riposo. Lo prendo di un altro colore, poi lo riprovo, e poi lo poso nuovamente. Sono un’indecisa cronica!! D’altra parte, quando si tratta di far acquisti più importanti però è come se disegnassi in testa ciò che voglio e come lo voglio, senza averlo mai visto prima e giro giorni, settimane e mesi per trovarlo così.

Lo stesso é successo per l’abito da sposa.

L’ abito da sposa, che nota dolente.

Ho girato tutta Napoli e provincia per trovarlo, e ne ho scelti due, prenotati due e ho dato l’acconto per due abiti. Mia mamma probabilmente ricorderà di quel periodo come un incubo. A parte gli scherzi vi racconto com’è andata.

Avevo chiaro in mente che abito volevo. Leggero ed in chiffon di seta. Lo volevo con la manica a 3\4, con taglio omerale e corpetto a cuore in pizzo. Lo volevo leggero, con tantissimi bottoncini ed un fiocco con delle code lunghissime dietro le spalle. Lo sognavo esattamente così, ma il limite di quando hai le idee troppo decise è che poi difficilmente troverai ciò che sogni. Inizió la ricerca dell’abito, ed ogni volta la stessa storia. In ogni atelier provavo diversi modelli di abito. Alcuni davvero bellissimi ma io ero troppo ancorata all’idea di trovarlo uguale al “mio”, e così ogni volta non reggevano il paragone con ciò che volevo, oltretutto era un abito disegnato solo nella mia testa. Erano belli ma nn erano come quello lì. Ed ogni volta finiva sempre alla stessa maniera. Mi proponevano un abito sartoriale, ma no, io volevo confezionato perché volevo provalo prima di confermarlo. Per un’indecisa come me, pensavo, se avessi provato un solo mese prima delle nozze un abito che avevo fatto realizzare e non mi sarebbe stato come immaginavo sarei morta. Quindi la ricerca continuava, e la storia era sempre la stessa.

Bello, ma il mio é più morbido, più scollato, col pizzo diverso.
Andammo in un atelier della zona, e lì mi proposero una soluzione. Mi fecero scegliere la gonna di un abito che mi piaceva moltissimo, e il corpetto di un altro abito. Li avrebbero uniti, e poi a quest’abito ci avremo aggiunto un bolerino in pizzo come io volevo. Provai questi tre pezzi, non insieme, e provai ad immaginarlo completo. Mi misero il velo in testa, un finto bouquet di fiori, mi fecero un super applauso, mi commossi e confermai!!

Sii è lui, sono convinta mamma, lo voglio l’ho trovato!!
Ale sei sicura???
Certo che si!!!!

Lo bloccammo, demmo l’acconto e andammo via.
Tornai a casa e mille dubbi. Andai nello sconforto più totale. Certo che smontare tre abiti e metterli insieme sarebbe stato rischioso. Non ero più sicura.
Dovevo dirlo a mia mamma, e non avevo il coraggio. Glielo dissi il giorno seguente, vi risparmio i dettagli della sua reazione. Diciamo che non fu molto entusiasta e non mi fece di certo un applauso. ahahah
Peró ci era rimasta un’ultima opzione!! L’abito sartoriale!
Ci recammo in una sartoria é lì ho provato a disegnare ciò che avevo in testa. Mi hanno capita e appuntamento dopo appuntamento siamo arrivate a ciò che volevo. L’ho disegnato, ho scelto i tessuti, ed un mese prima delle nozze l’ho provato.

Era esattamente come quello che avevo disegnato nella mia mente.
Lo amai, e lo amo ancora oggi. Sono passati 2 anni ed oggi lo sceglierei ancora così, altre mille volte perfettamente identico.
Grazie mamma per la pazienza