Vi racconto la mia esperienza con l’allattamento.

Durante i mesi di gravidanza non mi ero mai soffermata nè informata sull’allattamento. Avevo già comprato diverse bottigline. Avevo addirittura comprato lo scalda biberon, ricordo di aver detto a mia sorella “almeno così di notte riesco a preparargli il latte anche in camera”. Assurdo, non so perché ero certa di questa cosa. Sarà che gli esempi di mamme che ho avuto negli ultimi anni aveva fatto allattamento misto o solo biberon che per me quella era la normalità. Neanche io sono stata allattata, mia mamma ebbe un problema e le andò via il latte, così mi raccontava. Neanche mia sorella aveva potuto allattare mia nipote e sempre più spesso avevo sentito dire di mamme che non avevano abbastanza latte, latte che non era nutriente, bimbi che non crescevano abbastanza o bimbi che non si saziavano. Per cui credetemi che per me quella era la normalità, figuratevi se pensavo di avere io del latte nutriente.
Come sempre è l’inesperienza e la poca conoscenza che parlano per me.
Quando Francesco è nato, ricordo che le ostetriche me lo attaccarono al seno. Non avevo ancora avuto la montata, ma durante la giornata più volte me lo poggiavano al petto e lui succhiava.
Un giorno venne un’ostetrica nella mia camera. Era grande di età e poco dolce. Mi chiese se il bambino avesse preso latte, se stessi allattando, come fosse andata la giornata. Io, con la mia poca conoscenza, le dissi “lui in realtà succhia, ma sono io che non ho latte” . Ricordo che lei con un tono seccato mi disse “signora ma per cortesia, non esiste donna che non ha latte. Se lei non vuole allattare è libera di fare quel che vuole, il latte le verrà a breve ed è suo figlio che le stimolerà la montata lattea”. Ed andó via.
Mi tratto male, così male che quasi mi veniva da piangere.
A me nessuno aveva spiegato come fare, io non ne sapevo nulla. Non immaginavo neanche che il bambino succhiando stimola la montata, non sapevo che all’inizio sarebbero uscite solo delle gocce di liquido trasparente che si chiama colostro, non sapevo che il primo mese il bimbo è quasi sempre attaccato al seno per calibrarne la produzione secondo la sua richiesta. Quella risposta acida dell’ostetrica mi mise molto a pensare. Il giorno seguente venne in camera una nuova ostetrica, decisamente più gentile e dolce, le chiesi un aiuto e lei mi spiegò tante cose. Dai benefici del latte materno, fino alla posizione migliore per allattarlo. Entrambe a loro modo mi sono state d’aiuto. Dopo due giorni mi è arrivata la montata lattea ed è iniziato un percorso bellissimo che ancora oggi continua. Non sempre è stato semplice, ma fortunatamente ho avuto il supporto di una consulente di La Leche League che mi ha aiutato tantissimo, ed ancora oggi lo fa, chiarendo i miei mille dubbi da neomamma e dandomi un grande supporto. Grazie Mina!
Come sempre mi sono ricreduta, come sempre ho cambiato opinione e mi sono ritrovata ad essere ciò che non pensavo. Sono sempre stata estremamente pudica tanto che all’idea di farmi vedere scoperta da mio padre diventavo di un rosso bourdoux, ed invece oggi neanche ci faccio caso. Ho allattato ovunque. Nei camerini dei negozi, in fila alla posta, ed anche nella sacrestia della parrocchia. Se me l’avessero detto lo scorso anno mai ci avrei creduto, mi sarei inibita al solo pensiero. E poi ho scoperto che il latte materno oltre ad essere buono è anche più comodo. Spesso mi sento dire ” l’allattamento al seno è sacrificio.. “
Per me l’allattamento al seno è la via più semplice. Sempre pronto a temperatura e a costo zero. Il biberon per una pigra come me sarebbe un sacrificio.
Vi racconto la mia esperienza non per dire al mondo che io sono stata bravissima e che allatto mio figlio, ma per raccontarvi di come l’inesperienza e la cattiva informazione la fanno da padrona. Non voglio assolutamente giudicare chi sceglie di non allattare, non mi permetterei mai, giudico invece chi vi fa credere di non poter allattare.  Vi voglio dire che dovete informarvi, chiedere e convincervi che non è vero che non potete farlo. In alcuni casi non c’è realmente la possibilità di farlo (riconosco che non tutte le donne possono farlo), però purtroppo nella maggior parte delle donne che non hanno potuto allattare non c’è stato un giusto supporto. Non hanno incontrato qualcuno che gli abbia spiegato come fare. Pediatri incompetenti, ostetriche burbere, parenti ed amici ignoranti. Nessuno che vi abbia aiutato, vi abbia detto di non mollare.
Se vi diranno che nn avete latte o che nn è sufficiente per i vostri figli, se vi daranno l’aggiunta, se vi diranno che non è cresciuto abbastanza, prima di dargli un biberon chiedete aiuto a qualcuno di competente. La Leche League offre il suo aiuto a sostegno dell’allattamento. La LLL è un organizzazione di volontariato internazionale che offre sostegno da mamma a mamma.  www.lllitalia.org  è il loro sito internet ricco di articoli e approfondimenti, con una specifica sezione composta da domande e risposte basta chiamare telefonicamente per avere il sostegno di una consulente di zona.

(IL POST NON È ASSOUTAMENTE SPONSORIZZATO!)

Nel sito internet de La Leche League trovate ogni risposta ai vostri dubbi, mi è stata molto utile la sezione relativa ai farmaci che in allattamento posso assumere ( clicca qui ) , la sezione relativa alla mia alimentazione durante l’allattamento ( clicca qui ) , su come gestire il rientro a lavoro con un bambino piccolo da allattare ( clicca qui) , ed anche se è ancora presto ho letto le sezioni riguardanti il momento del “distacco” non so quando smetterò, ma so con certezza che con il loro aiuto troverò il giusto metodo affinché sia il meno traumatico possibile sia per me che per lui. Sì, perché è un momento così intimo tra me e lui, un momento così tanto speciale che sono certa che quando deciderò di smettere non sarà semplice.