A volte capita che sogni di essere mamma ma devi affrontare molte prove. Non per tutti è così semplice, purtroppo.

Ho iniziato a seguire Alessandra per caso, mi hanno subito colpito le foto di questa giovane donna con il suo pancino che cresceva?, dai suoi post mi sembrava di riassaporarne l’attesa, tornavano in mente emozioni che solo dopo averle provate ti rendi conto di cosa significhi amare incondizionatamente.

Ma non per tutte le donne è semplice rimanere incinta, per mille motivi, o semplicemente perché non si ha qualcuno con cui confidarsi e chiedere i primi consigli.

Da quando abbiamo deciso di avere un bambino alla mia gravidanza sono passati circa quattro anni.
Ho avuto la fortuna di avere accanto una cara amica (che ovviamente aveva appena partorito…) con la quale mi confidavo, mi ha consigliato il suo ginecologo, primario del reparto di ginecologia di un’importante Istituto Ospedaliero della mia zona, lui mi disse che nonostante fosse già un anno che provavo era tutto a posto, che non ci saremmo dovuti fissare perché l’aspetto psicologico gioca un ruolo molto importante e di stare tranquilli…peccato che per forza maggiore il nostro pensiero era focalizzato sulla gravidanza, l’età era quella giusta, 32 anni entrambi, quindi inevitabilmente tutte le mie amiche rimanevano incinta e io mi trovavo circondata da pancine con annessi e connessi.
Mi sono confrontata con la mia dottoressa del mio dubbio (si perché una mamma sa che c’è qualcosa che non va ancora prima di diventarlo realmente…) cioè che nonostante il ginecologo mi avesse detto che era tutto a poso io non ne ero certa e avrei voluto iniziare con qualche esame base, ma anche per lei non c’era fretta, e di dar retta al ginecologo. Perfetto?…mi sono informata tramite internet e ho preso un appuntamento privatamente per sottopormi all’isterosalpingografia (esame che permette di vedere se le tube sono libere) centro?! Quella di sinistra era chiusa dalla nascita mentre quella di destra era chiusa per via delle aderenze causate dell’intervento di appendicectomia (fortunata eh?…)…sono andata dal mio ginecologo e lui, storcendo il naso ha confermato che avevo le tube chiuse…ma vah?! Mi ha ricoverata e operata in laparoscopia, tube perfettamente aperte, ora avevamo un altro anno per tentare, perché dopodiché le tube tornano a richiudersi (le tube sono come dei piccolissimi tubi dell’acqua, una volta che li pieghi blocchi l’uscita dell’acqua stessa, puoi raddrizzarli, ma con il tempo tornano esattamente a riprendere la loro piega…e anche per le tube funziona cosi purtroppo).
Nel frattempo mio marito (santo uomo perché per loro è ancora più difficile affrontare il discorso e prenderne coscienza) viene ribaltato come un calzino, e anche lui ha qualche problemino (certo, non bastavo io?…) pochi spermatozoi ma comunque sufficienti per procreare, si sottopone a delle cure ma nulla…
Decido che per me due anni sono stati un tempo decisamente utile per farmi prendere in seria considerazione di dover dovermi cercare un centro adeguato…quindi inizio a guardare tutti i siti e le “recensioni” (considerate che parlo di 16 anni fa, internet e tecnologia per me non erano cosi alla mano come lo sono ora), penso…dovessi rimanere incinta quale in quale ospedale vorrei andare a partorire in sicurezza?..Ospedale Mangiagalli di Milano…perfetto avrà un buon Centro sterilità? Sembrerebbe di si quindi telefono e prendo appuntamento (altri 10 mesi di attesa?) con loro. Quando entro per la prima volta in questa struttura (Regina Elena, distaccamento della Mangiagalli, chi è di Milano la conosce sicuramente) non so spiegarvi il perché ma era come se mi sentissi a casa, infermiere meravigliose, che dall’inizio ti coccolano, ti rassicurano. Foto di bimbi in ogni parete, lettere di ringraziamento che mi facevano compagnia ad ogni visita e che mi facevano sognare…sognare che anche io avrei appeso la foto del mio bimbo❤ con tanto di lettera di ringraziamento.
Nei mesi a seguire ho incontrato moltissime aspiranti-mamme, ci siamo confrontate e consolate a vicenda.
Ho conosciuto storie di donne che lasciavano la famiglia e venivano da sole da ogni parte d’Italia, affrontavano visite, esami e questo mi ha fatto capire che noi donne quando siamo determinate non ci ferma nessuno, e il desiderio di diventare mamma è un desiderio unico…io lo paragono all’amore stesso che provi quando lo diventi…non lo puoi capire se non lo vivi.
Parlando con la ginecologa Alessandra mi informa delle varie tecniche di Pma (Procreazione medicalmente assistita) Fivet Icsi o Iui…

Di seguito trovate il link del Centro a cui mi sono affidata
http://amanutricresci.com/portfolio/centro-di-riproduzione-assistita-mangiagalli/

Inizio con molta serenità e positività il mio percorso Icsi,
(mi stimolano l’ovulazione tramite ormoni sotto forma di iniezioni? da fare sulla pancia con piccolissime siringhe che imparai a fare nonostante il terrore, io ho fatto 36 dosi, quando, e se gli ovuli raggiungono le caratteristiche adatte vengono prelevati e inseminati direttamente in provetta, dopo 72 ore se si sviluppano vengono trasferiti nell’utero) poi
il 2 dicembre 2004 la prima stimolazione ovarica ma, a metà cura devo sospendere perché non ovulo a sufficienza.
Barcollo ma non mollo???

Il mese successivo, ricomincio con la stimolazione e finalmente il 16 febbraio faccio una specie di day hospital, mi portano in una stanza sterile e tramite una sonda(l’impressione è come fare un semplice pap-test, per nulla doloroso solo un po fastidioso), mi prelevano i miei ovociti (che verranno inseminati direttamente in provetta scegliendo tra i miei ovuli e gli spermatozoi di mio marito i più “idonei o adatti”), rimango poi a riposare e nel primo pomeriggio vengo mandata a casa.
Per le 72 ore successive abbiamo pregato perché gli ovociti iniziassero a trasformarsi in morula, che è l’insieme di 16-32 cellule che si va a formare proprio nei primissimi stadi dello sviluppo embrionale.
Vengo contattata dal Centro, va tutto bene, il 19 febbraio 2005 vengo sottoposta al transfer embrionale, con tre bellissime stelline che vedo entrare una alla volta nel mio utero buio e triste fino a quel momento…da quell’attimo mi sono sentita la donna più importante del mondo. Abbiamo scelto di tentare con il numero massimo consentito, per questo gli ovuli inseminati sono stati tre.
La tentazione di fare il classico e tanto sognato test di gravidanza? era fortissima, ma mi son detta non fa per me…se devo sudarmela questa gravidanza resisto e aspetto gli esiti degli esami…e cosi ho fatto.
A fine febbraio inizio con il primo dei tre prelievi per vedere se l’hcg aumenta, nel pomeriggio chiamo il Centro e l’infermiera tutta felice mi dice signora va tutto molto bene anzi benissimo…i valori sono alti! Anche gli altri due sono molto positivi tant’è che l’infermiera mi dice che sicuramente si tratta di una gravidanza gemellare??
Li inizio davvero a realizzare che forse ci stavo davvero riuscendo…ero incinta❤!!!

 

22 marzo 2005 prima visita con eco, 6a settimana risultano due sacche gestazionali con unico embrione. Il 4 aprile alla 9a settimana uno dei due è privo di attività???…la ginecologa mi ha sempre detto che loro aspirano a farci iniziare la gravidanza con un solo e sano embrione, per questo consigliano di impiantarne di più se ce n’è la possibilità, perché non è poi cosi scontato iniziare la gravidanza stessa.
Metabolizzata…si fa per dire…la perdita di uno dei miei due bimbi mi sono concentrata per i mesi successivi solo ed esclusivamente al tesoro che custodivo dentro di me.
Da li in poi la gravidanza è come tutte le altre, puoi scegliere di farti seguire da loro (come ho fatto io) o se andare dal tuo ginecologo di fiducia.

Il mio Alessandro (nome della mia ginecologa) nasce con parto cesareo il 9 novembre 2005 dopo ben 19 ore di travaglio?…avranno pensato dato che ne farà solo uno di bambino facciamole provare l’ebrezza di entrami i parti??…) in realtà si era attaccato così tanto a me da farsi tre giri di cordone la collo?
Ma a me non importava, sono andata in sala operatoria camminando dalla gioia…nonostante i dolori allucinanti?, quando è nato alle 19.37 io sono rinata insieme a lui…si perché ogni volta che nasce un bimbo nasce una mamma❤

Ho chiesto ad Alessandra che è una mamma seguita da tantissime donne di parlare di sterilità perché non è poi un problema cosi raro purtroppo, e di cui a fatica si accetta di parlarne.
Periodi di grande sconforto in quegli anni ne ho avuti parecchi, mi dicevo ma com’è possibile che stia capitando proprio a me che sogno di diventare mamma da una vita, ho sempre fatto la babysitter con amore immenso, trattando i bambini come se fossero bimbi miei…perché proprio a me continuavo a chiedere…poi mi sono risposta da sola, io tutto quello che ho me lo sono dovuta sudare…quindi anche questo. Nello stesso momento in cui ho avuto la sensazione di avere qualcosa che non andava ho provato una grande gioia, si perché avevo trovato subito da dove iniziare il mio percorso, non per tutte è cosi semplice purtroppo e sono consapevole della grande fortuna che ho avuto ma NON MOLLATE…INSISTETE…oggi ci sono moltissimi fourm dove condividere esperienze e chiedere informazioni, non fatevi abbattere puntate alla meta come diceva la mia ginecologa e arriverà. Fatevi guidare dal vostro cuore, non abbiate paura di parlarne con un’amica fidata, servirà anche solo per sollevarvi da qualche pensiero.

La mia ginecologa mi ha sempre ripetuto che mia grande forza in tutto il percorso è stata la mia determinazione e grazie a questo ora nei corridoi del Centro, tra le tante foto c’è né una di un bimbo biondo e paffutello, seduto su una bellissima poltroncina…è la foto del mio Alessandro?, con la lettera che spero dia forza e speranza alle molte donne che affidano a quei medici il loro desiderio più grande.