Un bambino inappetente.

“I bambini inappetenti”, ne avevo sentito parlare da qualche parte, eppure davanti a me avevo solo esempi di bambini mangioni che a tavola apprezzavano di gusto la pappa. Mia  nipote ad esempio, mangia di gusto, mangia ogni cosa e chiede anche il bis. I figli delle mie amiche, tutti buongustai. Il bambino inappetente invece, è capitato a me!! Mio figlio Francesco, potrebbe tranquillamente vivere di aria. Non l’ho mai visto piangere/brontolare per la fame, non ho mai avuto questo “piacere”. 

Torniamo indietro di qualche tempo… 

Con i suoi 6 mesi ci eravamo approcciati allo svezzamento tradizionale, andato malissimo. Dopo un mese tragico avevo provato con l’auto svezzamento (se vuoi leggi QUI il post relativo alla nostra esperienza). L’auto svezzamento si è rivelata la migliore scelta che potessi fare, la consiglio a tutti e la rifarei altre 100 volte. Francesco ha iniziato a mangiare da subito tutto ciò che cucinassi io, tutto a pezzi grossi ed anche con piacere. Però, una convinzione sbagliata che molte persone danno per scontata, è che l’auto svezzamento non fa di un bambino, un bambino mangione. L’auto svezzamento ti da un educazione alimentare totalmente diversa, ma un bambino inappetente è un bambino che mangia poco in qualsiasi caso, che tu scelga per lui lo svezzamento tradizionale o l’auto svezzamento. 

L’auto svezzamento ci ha aiutato molto perché Francesco mangia tranquillamente ogni cosa a pezzi, e mangia davvero di tutto, peró mangia poco e a volte pochissimo. Lui non ha alcun tipo di vizio, mangia i legumi interi, la verdura in qualsiasi modo, mangia la pizza, mangia i fusilli, mangia di tutto. Quando dico che mangia poco credetemi che non lo dico perché sono una mamma paranoica, lo dico perché ad esempio, se gli preparo pasta e lenticchie, per i primi tre cucchiaini lo vedo propenso e affamato.. ed in cuor mio penso “dai, questa volta è andata! Oggi mangia!” Ma… arriva al 4º cucchiaino e non ne vuole più. Stop. Finito il suo pranzo. 3 cucchiaini (da caffè) di pasta per lui sono sufficienti, si sazia con così poco. Pomeriggio lo yogurt, 2 cucchiaini mangiati di gusto, 3º cucchiaino e poi basta. A cena, mezza polpetta, e non ne vuole più e qualsiasi cosa gli propongo dopo, anche se gli piace molto, non ne vuole, ne formaggio ne frutta ne pane. 

Io la teoria la conosco bene, lo so che bisogna lasciarli liberi, che non bisogna forzarli, che un bambino mangia solo quello di cui ha bisogno. Lo so che se un bambino è affamato, non c’e verso di “convincerlo”, se ha fame, mangerà. Cavolo, lo so bene, ho divorato il manuale del pediatra Lucio Piermarini e ho da subito sposato i suoi pensieri. Con Francesco sono sempre stata per la libertà in ogni sua forma, anche a tavola. Ho sempre voluto che vivesse il momento della pappa come un piacere, mai e in nessun modo come un’imposizione, ma nella realtà quando tuo figlio non mangia da giorni e giorni, una mamma si avvilisce e al diavolo la teoria. La preoccupazione è tanta e le provi tutte. Anche se sai che fargli vedere i cartoni a tavola non è educativo, anche se sai che distrarlo non è la soluzione migliore. Quando un bambino è inappetente sfido qualsiasi mamma a rimanere tranquilla per giorni e giorni. 

Francesco mangia come le formichine, piccoli morsi qui e lì. Pensate che io gli calo ancora solo un cucchiaio di pasta (sapete che un cucchiaio di pasta lo si cala a 6 mesi con l’inizio dello svezzamento) e lui di quel cucchiaio ancora ne mangia solo metà. 

Una soluzione non l’ho trovata, e così mi alterno tra quella teoria che conosco bene e la pratica che spesso mi fa perdere la pazienza.

Quello che posso dirvi secondo la nostra esperienza è che ho notato che lui preferisce di gran lunga mangiare da solo piuttosto che essere imboccato. (Quindi non 3 fusilli, ma 7!!! È già un successo.) 

Preferisce mangiare a tavola con noi, e non precedentemente da solo. 

Ovviamente ama mangiare le nostre cose.

Evitare di dargli cioccolata, dolci, e cose di questo genere. Perché è ovvio che conoscendo quei sapori così buoni non sarà particolarmente propenso ai piatti salutari. (Anche io se potessi vivere di cioccolato, probabilmente i legumi neanche li assaggerei!)

Da quando ha imparato ad usare le posate, la prende un po’ come un gioco e afferrando i pezzi di cibo, mangia qualcosa in più. 

Ho trovato come buona alternativa le polpette. Gliene preparo sempre, con una fonte proteica (macinato di pollo, di vitello, filetti di platessa, merluzzo) con mezza patata (per renderle morbide, così da evitare l’uovo) ed una verdura (zucca zucchine spinaci cavolo asparagi) con tanto parmigiano e del pan grattato.  In questo modo ne mangia 1 o 2, ma almeno sono tranquilla che ha mangiato in maniera bilanciata un po’ di tutto.

Tante volte anziché farlo rimanere digiuno, dopo aver buttato ciò che c’era per pranzo, gli ho proposto pane, creckers, grissini, parmigiano. Qualsiasi cosa pur di fargli buttare giù qualcosa. 

So che non è educativo e che ahimè, non bisognerebbe offrirgli altro altrimenti è inevitabile che il bambino sa che ci sarà sempre l’opzione B, che se non ti piace la pasta con la verdura poi ci sono i grissini (che chiaramente gli piaceranno di più). Non sempre riesco ad essere così tosta, eppure so che è bene adottare questa “strategia”. Molti bambini so che hanno iniziato a mangiare a tavola dal momento in cui i genitori hanno smesso di offrirgli le opzioni B. 

Cosa ne pensa il pediatra? Il pediatra dice che è sottopeso per i suoi mesi, che non è particolarmente preoccupante perché comunque anche se poco poco, il peso aumenta e non cala. Però comunque mi ha detto “non so con quale modalità, non so che soluzione deve adottare, ma suo figlio deve mangiare di più!”. La sua curva di crescita in gradi percentili è calata.

Io comunque sia, non lo forzo, se non ne vuole più, a malincuore e al secondo rifiuto tolgo tutto di mezzo. Non mi piace che si debba insistere, lo sanno bene anche le sue nonne, non devono in nessun modo “obbligarlo”, è la cosa più pericolosa e controproducente che c’è. Magari quel giorno ti mangerà anche 2 cucchiaini in più (e a livello nutrizionale 2 cucchiaini non ti cambiano nulla) ma a livello psicologico hanno fatto un danno pazzesco. Il cibo sarà visto come un obbligo, e non come un piacere. 

L’unica cosa che vi dico, (e che dico a me stessa) è che la situazione cambierà prima o poi!

Vi lascio il link di un articolo molto interessante che mi aveva inviato un’amica QUI